Impianto dei Camper Laika Ecovip
Prefazione
Prima di tutto un saluto a tutti gli ecovippari e in particolare a te, che sei arrivato su questa pagina per capire come funziona l’impianto elettrico del tuo camper ecovip.
Diciamo subito che in rete si trova moltissimo materiale, ma purtroppo in tutto quello che si può trovare c’è sempre qualche errore, dunque ho deciso di riporre rimedio con questa pagina web. Infatti anche se sono passati circa 20 anni da quando sono stati realizzati, non è mai troppo tardi!
Sul sito ecovippari potete trovare lo schema elettrico e una spiegazione piuttosto accurata, ma ci sono almeno due problemi:
- La foto dell’impianto elettrico è illeggibile (soprattutto per la bassa risoluzione)
- Ci sono degli errori corretti ma ne sono rimasti altri
Quindi ho corretto in maniera definitiva lo schema elettrico e inoltre cercherò di illustrarti nel migliore dei modi il funzionamento dell’impianto e darti alcune dritte. Ovviamente il lavoro fatto prima di me da altre persone è stato utile per accelerare la comprensione e per avere una buona base di partenza su cui ho limato alcuni dettagli.
Indice degli argomenti
Introduzione
Prima di cominciare vorrei sottolineare che il lavoro fatto in questo sito web, dalla informazione sulla domotica fino a questo articolo, è tutto svolto gratuitamente, ma gestire un sito come questo ha un costo di qualche centinaio di euro all’anno, oltre al tempo e lavoro che ci vuole per gestirlo e farlo crescere.
Per tale ragione se trovi utile quanto è scritto in questa pagina e vuoi aiutarmi a mantenere in vita questo sito ti chiederei di non scaricare il materiale senza contribuire con una piccola donazione che puoi fare semplicemente con questo tasto.
Ti ringrazio in anticipo per il suo sostegno.
Cosa è stato fatto?
Come tutti sapete l’impianto della Laika degli Ecovip di quegli anni è stato fatto dalla ditta nordelettronica.
Non molto tempo fa la ditta era molto disponibile nei confronti dei camperisti e ha rilasciato diversi consigli e documenti.
Oggi però è stata acquistata dalla dalla DexKo Global (“DexKo”), fornitore a livello mondiale di tecnologie per telai nel settore dei veicoli ricreazionali, in particolare è stata acquistata dalla sua controllata AL-KO, a questo punto le politiche aziendali sono cambiate e quindi anche il sottoscritto non è riuscito a parlare con nessuno né è riuscito ad avere una conferma sul lavoro di aggiornamento dell’impianto di carica che stavo svolgendo e che probabilmente pubblicherò più avanti.
Tornando al nostro impianto, la Laika al momento dell’acquisto dei nostri mezzi rilasciava anche lo schema elettrico disegnato da NordElettronica.
Questo schema si può trovare online, ma è poco leggibile ed ha diversi errori.
- La prima cosa che ho fatto è stata quella di riprendere e sistemare l’immagine dello schema, rendendolo anche più chiaro con l’aggiunta dei colori, dopodiché ho smontato il mio impianto e ho verificato la veridicità dello schema apportando le modiche che riscontravo.
- Il secondo passo è stato quello di smontare la centralina per farne il reverse engineering e conoscere il suo schema.
- Il terzo passo è stato quello di modificare l’impianto aggiungendo una sezione di alimentazione e di carica al passo con i tempi.
In questa pagina web illustreremo solo il primo passo, se pubblicherò gli altri due vi aggiornerò.
Lo schema elettrico completo
Eccoci arrivati al punto che stavate aspettando. In questo paragrafo potete trovare lo schema elettrico modificato aggiornato e corretto, ma vi ricordo che è stato fatto una gran lavoro, pertanto lascerò sotto una filigrana con il nome del sito internet e vi sarei grato se possiate contribuire al sostentamento del sito inviando anche solo una piccolissima donazione.
L’alimentatore
L’alimentazione è fornita, in caso di allaccio alla 220V, da un trasformatore di 350W.
Questo alimentatore è composto da un trasformatore seguito da dei diodi di raddrizzamento ed eroga 12V DC se all’ingresso abbiamo 220V AC, ciò significa che, se la tensione fornita dai campeggi è leggermente diversa, anche l’uscita ne risentirà di conseguenza.
Questa è una delle prime differenze che possiamo notare rispetto a dei dispositivi di alimentazione più attuali che forniscono una tensione costante indipendente dalla tensione di ingresso .
Per alimentare la cellula è stato utilizzato un “alimentatore a doppia semionda con trasformatore a presa centrale e due diodi”. (in realtà i diodi vedremo che sono di più nel nostro caso). Il motivo della scelta di questa tipologia, rispetto alla classica a ponte di diodi, è dovuta al fatto che nel percorso di alimentazione avremo sempre un solo diodo, quindi avremo solo una caduta di circa 0,7V rispetto alla tensione erogata, con conseguente minore perdita e dissipazione di potenza.
Concettualmente l’alimentatore funziona come mostrato nella seguente figura:
Per spiegare brevemente il suo funzionamento possiamo vedere la seguente figura dove si vede la tensione in uscita del trasformatore, la tensione raddrizzata dai due diodi e la tensione livellata per la presenza della batteria e dei carichi che creano la continuità tra le semionde.
E’ evidente che la tensione che possiamo prelevare da un sistema fatto in questo modo è ben diversa da quella che ci forniscono gli attuali alimentatori. Inoltre, nel nostro impianto istallato di fabbrica, la forma della tensione livellata cambierà notevolmente al cambiare degli assorbimenti.
Venendo allo schema del nostro alimentatore, esso è realizzato come segue:
Aggiungo una foto dell’impianto reale:
Come possiamo notare come nel disegno di principio il filo ROSSO è a valle dei diodi, la differenza tra lo schema di principio e quello della Laika sta nel fatto di aver utilizzato per comodità di montaggio due ponti di diodi di potenza e quindi sono stati utilizzati due diodi in parallelo per ogni semionda.
Questo filo ROSSO viene usato nella cellula per alimentare le utenze direttamente dalla 220V dopo averle staccate in automatico dalla batteria.
A seguire, dal filo ROSSO, con altri due diodi (sempre usando i ponti di diodi di potenza e quindi anche in questo caso ognuno ha un altro diodo in parallelo) viene prelevato il filo MARRONE che avrà circa 0,7V di tensione in meno rispetto al filo ROSSO. In questo caso i diodi non servono più per raddrizzare la tensione alternata, bensì per separare la seconda tensione MARRONE dalla precedente ROSSA,
Il filo MARRONE ha in serie una resistenza di limitazione da 0,22 OHM che servirà per trasformare, in maniera semplicistica, un generatore di tensione in un generatore di corrente, e quindi usare questo cavo come carica batteria.
Ecco perché il caricabatteria dei nostri Laika non è uno strumento molto efficace, ma ne parleremo dopo.
Riepilogando le principali differenze tra un alimentatore moderno e quello presente nei nostri Laika, sono:
- Tensione di uscita di 12V fissa, indipendentemente dalla tensione di ingresso.
- Tensione di uscita costante al variare del carico di assorbimento.
- Tensione di uscita stabilizzata. (nel nostro caso è semplicemente raddrizzata)
- Molto più leggeri per la diversità di funzionamento che permette di usare dei trasformatori molto più piccoli. (Alimentatori Switching).
Il carica batteria
Ecco venuti ad una sezione interessante, continua con me e ti spiegherò come funziona…..ah ti ricordo di scaricare lo schema elettrico per seguirmi, e prima di farlo ti sarei grato se tu potessi fare una donazione per supportare le spese per mantenere questo sito.
Seguendo lo schema elettrico, il cavo MARRONE arriva al relè (32) C.B. Questo relè è normalmente aperto, quando il filo ROSSO alimenta la centralina, essa manderà un segnale C (CONTROLLO) che chiuderà il relè.
In questo modo, in base allo stato del commutatore (40) BS/BM rileggerà la tensione della batteria BS o BM.
Se si troverà ad di sotto di una certa soglia, deciderà di mantenere il segnale di controllo attivo, inviando quindi corrente alla batteria selezionata tramite il filo MARRONE e la resistenza di limitazione, quando la tensione supererà un valore massimo stabilito, il segnale di controllo verrà staccato e la carica terminerà.
Lo stato del segnale di controllo è indicato sul pannello con il led rosso di carica.
Inoltre tre led indicano il livello di tensione della batteria con la scritta 1/3, 2/3 e 3/3.
Ovviamente questa modalità di carica è molto generica ed è lontana da quello che fanno gli attuali caricabatterie.
In un nuovo articolo vi spiegherò come aggiungere un caricabatterie moderno.
Vediamo in breve cosa farebbe un caricabatterie di nuova generazione:
Un carica batterie moderno segue degli algoritmi che hanno diverse fasi, può essere a 4 o più fasi, fino ad esempio 7.
Prendiamo come esempio un caricabatterie a 7 fasi e vediamo quali sono:
PRIMA FASE DI CARICA
Carica la batteria con la corrente massima finché non raggiungere la tensione di assorbimento.
ABS – Assorbimento
Carica la batteria con tensione costante e corrente decrescente fino al completamento della ricarica.
RECONDITION
Il ricondizionamento è un’opzione in cui c’è una fase di ricarica con bassa corrente.
FLOAT
Carica di mantenimento a tensione costante.
STORAGE
Mantiene la batteria a tensione ridotta costante per allungare la sua vita.
READY
La batteria è completamente carica e il caricabatteria si ferma.
RIPRISTINO
Effettua delle brevi ricariche per combattere l’autoscarica lenta della batteria.
Potete quindi notare la grande differenza con la modalità di carica prevista dalla nostra centralina!
L’alimentazione della Cellula
Quando siamo collegati alla 220V, una parte della cellula viene alimentata tramite il filo ROSSO di cui abbiamo parlato.
Guardando lo schema elettrico infatti, il filo ROSSO arriva al relè (31) R/B che permette di commutare tra alimentazione da Rete ad alimentazione da Batteria.
Quando è presente tensione sul filo ROSSO, questo relè porterà sul filo AZZURRO la tensione dell’alimentatore (27) invece della tensione di batteria (22).
In questo modo il filo AZZURRO, che coincide con il filo ROSSO quando siamo collegati alla 220V, alimenterà:
- pompa (1)
- circuito luci (33)
- aspiratore (29)
- luci aspiratore (39)
- forno luce e piezo (20)
Invece alcune utenze verranno SEMPRE alimentate dalla batteria servizi, anche quando siamo collegati alla 220V, e sono:
- Frigorifero (26)
- presa TV (6)
- Amplificatore antenna TV (7)
- Antenna TV (8)
- Presa 12V TV (19)
- Ventole della stufa (4)
- Scalda acqua (2)
- Gradino (34)
Conclusioni
Il discorso sullo schema elettrico può ancora continuare, ma per il momento mi fermerei qua, se volete approfondire qualche altro punto lasciatelo nei commenti qua sotto.
Grazie per il vostro supporto.
Buongiorno Mii chiamo Andrea,e houn problema sull’impianto elettrico del mio ecovip 200 i,tu puoi aiutarmi?
Se posso molto volentieri, scrivimi una mail a info@smartcamper.it descrivendo con il maggior dettaglio possibile il problema.
Salve ho un Laika ecovip 2 ho acquistato un LM287 per sostituire l’alimentatore originale ma mi sono ritrovato con due positivi e il caricabatterie ha solo un’uscita. Saprebbe aiutarmi. Grazie
I due positivi, come puoi vedere dallo schema, sono rispettivamente l’alimentazione delle utenze e la carica della batteria, quindi ovviamente vanno gestiti separatamente con un alimentatore e un caricabatterie.
Vorrei sapere la canalina nell’oblò posteriore Laika 2.1 2011 dove porta
Tipicamente serve per far arrivare i cavi di alimentazione delle luci laterali e quindi dovrebbe arrivare fino alla centralina.
salve potrebbe aiutarmi ho ricavuto un Victron Energy Blue Smart IP22 12-Volt 30 amp 230V, Caricatore Batteria a Singola Uscita CEE 7/7, Bluetooth posso collegarlo senza toccare l’originale direttamente sulle bs ?
In generale due caricabatterie non possono insistere su una stessa batteria, quindi l’originale va disinstallato se vuole montare il Victron.
Buongiorno, volendo cambiare il caricabatteria senza stravolgere l’impianto esistente, quale suggerisce?
Ero in attesa di leggere il suo nuovo articolo sulla spiegazione di come aggiungere un caricabatterie moderno.
Grazie per il prezioso contributo.
Francesco
Se vuole qualcosa di funzionale ed economico, i caricabatteria della Nord Elettronica sono la scelta più equilibrata, se invece vuole qualcosa di più completo e professionale, e dunque con costi maggiori, può dirigersi sui caricabatteria della Victron.